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Architetto: chi è e come diventarlo

Luglio 6, 2021
Architetto: chi è e come diventarlo

Il mondo dell’edilizia, lavorativamente parlando, è uno di quelli che presenta più figure professionali, ma dietro ogni progetto realizzato si cela sempre una figura di cui si sente un gran parlare: l’architetto.

È infatti da lui che parte l’intera pianificazione di un edificio ed è una delle poche figure ad avere la massima libertà nel concepire un progetto e la creatività adatta per metterlo su un foglio/computer per presentarlo a geometri o altri operatori.

Chi è l’architetto e di cosa si occupa

Ma nel concreto, chi è l’architetto e cosa fa?

L’architetto è colui che si occupa della progettazione edilizia (così come per il settore meccanico c’è il progettista meccanico), dalla modifica di piccoli ambienti alla progettazione di un intero edificio.

Il compito ed il rischio di questo mestiere (che ha permesso a tanti architetti di arrivare a vincere premi ambiti come il Pritzker) sta nell’unire in un progetto la funzionalità (ciò che si sta realizzando deve svolgere il suo lavoro) e l’estetica (il progetto realizzato deve essere bello alla vista).

La linea che divide una costruzione che passerà alla storia da una fallimentare è sottilissima e l’architetto deve essere bravo nel camminarci sopra.

Come indicato, il lavoro dell’architetto non sta solo nel progettare interi edifici, ma sta anche nell’apportare delle piccole migliorie in degli ambienti così da renderli, a seconda delle richieste del cliente, più funzionali o belli stando in un determinato budget.

I percorsi di laurea da scegliere per diventare architetto

In Italia per divenire architetti bisogna conseguire prima di tutto una laurea in architettura (ci sono circa 35 atenei che organizzano percorsi di studi per l’architettura).

L’accesso a questi atenei prevede il sostenimento di un test d’ingresso per regolare quelle che sono le iscrizioni alla facoltà (sono facoltà a numero chiuso così come per le facoltà mediche).

Dopo aver superato il test per l’accesso alla facoltà, essendo una laurea magistrale a ciclo unico, lo studente, potrà scegliere un percorso di laurea tra i quattro proposti già dal primo anno:

  • Architettura;
  • Urbanistica;
  • Conservazione dei beni architettonici;
  • Restauro

Essendo una laurea in architettura tutto ruoterà attorno a questa figura e alle competenze di cui necessita come, ad esempio, il disegno, la progettazione e il restauro, l’architettura moderna, la fisica delle costruzioni e la geometria descrittiva.

Le specializzazioni esistenti

Dopo aver conseguito la laurea magistrale in architettura, il neolaureato potrà specializzarsi in un determinato settore potendo diventare:

  • Architetto edile;
  • Architetto d’interni;
  • Specializzarsi in bioarchitettura;
  • Paesaggista;
  • Architetto pianificatore;
  • Architetto conservatore.

Analizzandoli uno per volta possiamo notare come l’architetto edile si occupi esclusivamente delle costruzioni edilizie e della loro progettazione.

L’architetto degli interni svolge un ruolo fondamentale nella progettazione degli interni di un edificio.

La bioarchitettura è un ramo nato da poco nel quale l’architetto bada anche all’ecosistema che circonderà il progetto (si parla spesso di impatto ambientale).

Il paesaggista progetta prevalentemente spazi aperti come parchi e giardini.

L’architetto pianificatore si occupa della progettazione/pianificazione territoriale.

Ed infine, l’architetto conservatore si occupa di dare risalto a strutture decadenti ristrutturandole rendendole di nuovo agibili a tutti.

L’esame di abilitazione

Dopo aver conseguito anche una di queste specializzazioni il laureato non può lavorare ancora come libero professionista in questo settore.

Per essere riconosciuto come architetto dovrà sostenere un esame di Stato valido come abilitazione alla professione, infatti, senza il superamento di questo esame non potrà esercitare la professione di architetto.

L’iscrizione all’albo

L’iscrizione all’albo degli architetti è suddivisa in due sezioni:

  1. Per architetti junior: chi ha fermato il proprio percorso formativo universitario dopo il triennio;
  2. Per gli architetti senior: ne avranno accesso solo coloro che hanno conseguito la laurea magistrale.

L’obbligo della formazione continua degli architetti

Dopo l’iscrizione il soggetto può ritenersi a tutti gli effetti un architetto, ma di anno in anno, per continuare ad esercitare la professione dovrà conseguire dei crediti formativi.

Questa normativa è entrata in vigore nel 2014 e costituisce un obbligo di formazione professionale continua approvato dal CNAPPC (il Consiglio Nazionale Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) uno degli enti pubblici che regolamentano questa professione.

L’architetto dovrà conseguire un minimo di 10 crediti formativi professionali (o CFP) all’anno (di cui 4 relativi alla deontologia) per un totale di 60 CFP in tre anni (di cui 12 riguardanti la deontologia).

Per conseguire questi crediti occorrerà prender parte a dei Corsi Accreditati per Architetti come quelli organizzati da Uniformare, volti ad un aggiornamento professionale e all’ottenimento di nuove conoscenze potendoli frequentare in qualsiasi momento della giornata.