Centarr

Tutte le news con l'arredamento al centro
Arredamento

Il Minimalismo e il decluttering: concetti applicati alla casa

Luglio 7, 2021
Il Minimalismo e il decluttering: concetti applicati alla casa

In un’epoca moderna in cui ci accerchiamo sempre più di oggetti dando così sempre meno spazio alla ricerca interiore, non i fa che un gran parlare di una nuova corrente ideologica e artistica, in grado di cambiare l’intero stile di vita di una persona: il minimalismo.

Cos’è il minimalismo

Con il termine minimalismo si intende una corrente artistica nata nella metà degli anni Sessanta che riassumeva il suo intero concetto in “meno è meglio” e, di conseguenza, liberarci dal superfluo per cambiare la propria vita in meglio.

Questa terminologia venne utilizzata per la prima volta in una nota rivista americana, l’Arts Magazine, il titolo dell’articolo era “Minimal Art” ed era un concetto che per renderlo chiaro a tutti venne paragonato al Ready-Made di Duchamps (un concetto dalla semplice applicazione, ma che porta con sé tanti ragionamenti sull’arte e sul vivere la propria vita in un determinato modo).

Da come avrete capito, il concetto del liberarci dal superfluo è una vera e propria filosofia di vita che può essere applicata a qualsiasi ambito, uno di quelli in cui ha avuto una maggior crescita è stato l’arredamento di interni e quindi avere una casa “pulita” con pochi componenti all’interno.

L’arredamento minimale

Come detto in precedenza, uno degli ambiti in cui era più atteso l’avvento del minimalismo era proprio l’arredo degli interni.

Questa attesa era data dalla volontà di alcune persone di focalizzarsi sulle cose realmente importanti e in questo, uno stile minimal della casa, costituiva un primo passo importante per avvicinarsi a quell’obiettivo.

Adesso lo stile minimalista rappresenta una delle più grandi innovazioni per quanto riguarda l’arredo ed è ritenuto di tendenza per questo e gli anni a venire.

Le caratteristiche di un arredo minimal

Dopo aver spiegato di cosa si tratta e come ha avuto inizio l’applicazione del minimalismo nell’arredamento della casa, come lo si riconosce? Quali sono le caratteristiche che lo contraddistinguono?

Spesso si crede che una casa arredata in stile minimalista sia spoglia di oggetti e arredi, tanto da avere timore nell’iniziare un percorso di arredo del genere, questa affermazione, però, non è del tutto vera!

Il concetto rappresentato è di eliminare il superfluo, ma in una casa bisogna sempre trovare quegli elementi che diano risalto all’ambiente senza cadere in un arredo spoglio e privo anche delle funzioni essenziali a viverlo nel modo giusto.

Per esempio, gli elementi essenziali quali letto, tavolo da pranzo e divano, dovranno avere delle forme e dei colori che attirino gli occhi verso di loro per non concentrarsi sull’arredo circostante.

I colori più tenui e delle forme regolari degli oggetti costituiscono, infatti, due delle migliori scelte applicabili per rendere l’ambiente più minimal.

Un altro consiglio per esaltare ancor di più gli ambienti è di utilizzare dei materiali che catturino l’occhio come, per esempio, il legno che con le sue venature e irregolarità è un must have nella casa di un minimalista.

Avrete notato che applicare dei concetti del genere può risultare difficile, specialmente se inesperti. Nella maggior parte dei casi, il consiglio è di affidarsi a dei professionisti e nel caso in cui voi foste interessati a diventarlo, un corso interior design è la soluzione giusta per farlo.

Il concetto di decluttering

È arrivato il momento di trattare una delle tecniche in grado di cambiare la vita di una persona al fine di farla avvicinare al concetto di minimalismo: il decluttering.

Il decluttering rappresenta il primo passo per puntare ad uno stile di arredo minimal.

Il termine decluttering è una parola inglese che in italiano vuol dire “riordinare”, anche questo concetto, come il minimalismo, può essere applicato a più aspetti della vita e, nel caso dell’arredamento, indica l’eliminazione di ciò che può essere definito come intralcio nell’ambiente stesso.

Questo concetto venne espresso per la prima volta da una famosa scrittrice giapponese Marie Kondo nel libro “KonMari”.

Più che un libro, il KonMari, è un metodo di approccio al riodino, difatti, per Marie Kondo il decluttering non rappresenta l’eliminazione di ciò che è di troppo e causa ingombro (come detto prima), ma gettare solo ciò che non ci trasmette più emozioni nella casa.

Secondo la scrittrice, uno dei primi motivi per i quali le persone sono portate a conservare gli oggetti è il legame emozionale che il soggetto ha con esso.

Avete mai pensato a quel peluche che avete in casa da anni e non avete il coraggio di buttarlo? Bene, non siete in grado di farlo per ciò che rappresenta: vi è stato regalato da una persona per voi importante? Vi ricorda un momento particolare della vostra vita? Sono tutti motivi che vi legano indissolubilmente al peluche e non vi rendono capaci di gettarlo.

Come iniziare a fare decluttering

Abbiamo spiegato cos’è il decluttering e da dove ha origine, ma come lo si inizia a fare?

Come anticipato, esistono differenti punti di vista per l’applicazione del decluttering, quindi quelli che proporrò saranno dei validi consigli per iniziare a farlo.

Partite da una stanza precisa e riordinatela, guardando ciò che si accumula in un’intera casa risulterà molto più difficile decidere con cosa iniziare e sarete portati a rimandare al giorno seguente la pulizia.

Dopo aver deciso la stanza da cui iniziare, munitevi di tre buste: oggetti da tenere, da buttare e da dare in beneficenza. Avendo una terza scelta del genere sarete più contenti di dare qualcosa ad una persona che ha veramente bisogno e vi darà maggior distacco emotivo dall’oggetto.

Un ultimo consiglio prima di iniziare, per ogni oggetto ponetevi sempre la domanda “ad un mese da adesso, quante volte lo utilizzerò?”.

Questa domanda vi darà modo di ragionare in modo più razionale e facilitarvi la scelta.